Il Comitato economico e sociale europeo è pronto a collaborare con la presidenza ungherese del Consiglio dell'UE

Alla sessione plenaria di luglio del Comitato economico e sociale europeo (CESE), il Presidente del Comitato Oliver Röpke ha tenuto un dibattito con il ministro ungherese per gli Affari dell'Unione europea János Bóka, il quale ha presentato le priorità principali del semestre di presidenza ungherese del Consiglio dell'UE.

L'Ungheria assume la presidenza di turno in un momento delicato per l'Europa, in una fase di transizione politica all'interno delle istituzioni e di sfide senza precedenti per l'Unione.

Nel suo intervento alla seduta della plenaria del CESE del 10 luglio, János Bóka, ministro ungherese per gli Affari dell'Unione europea, ha insistito sul ruolo cruciale che il suo paese intende svolgere: "La presidenza ungherese del Consiglio nella seconda metà del 2024 si colloca in un periodo di crisi su vari fronti. Oggi assistiamo a una guerra in corso nel vicinato dell'UE, al declino della competitività europea, a crescenti tensioni nelle nostre relazioni commerciali, a sfide demografiche, a una migrazione incontrollata e a prospettive sempre più ridotte per gli agricoltori europei".

Nel sottolineare che il CESE vanta una lunga esperienza di proficua cooperazione con le presidenze di turno del Consiglio, Oliver Röpke si è soffermato sulla missione delle istituzioni in quanto custodi dei valori europei: "Il nostro Comitato è impegnato a collaborare strettamente con la presidenza ungherese per garantire che l'UE intervenga su quelle che i cittadini europei considerano come le priorità più urgenti da affrontare. Saremo vostri partner insostituibili, ma anche critici aperti e costruttivi. La società civile si esprime con voce forte, e noi faremo in modo che sia ascoltata".

Il ministro Bóka ha aggiunto che l'adozione di un nuovo patto per la competitività europea è una delle priorità fondamentali della presidenza di turno ungherese. Budapest intende creare le condizioni per una crescita sostenibile, approfondire il mercato interno, concentrarsi sul sostegno alle piccole e medie imprese, promuovere la duplice transizione verde e digitale in partenariato con i portatori di interessi economici e i cittadini europei, favorire la cooperazione internazionale e garantire la stabilità e la sostenibilità di posti di lavoro di qualità.

Nel corso del dibattito che è seguito, il presidente del gruppo Datori di lavoro del CESE, Stefano Mallia, ha fatto presente che "dobbiamo creare le condizioni per fare in modo non solo di tutelare la 'grandezza' dell'UE, ma anche di consentirle di crescere nel giusto contesto normativo. Troppe imprese e troppi giovani stanno abbandonando l'Europa. Dobbiamo affrontare il problema del declino della nostra competitività: una comunità imprenditoriale in buona salute è possibile solo con norme meglio concepite".

Lucie Studničná, presidente del gruppo Lavoratori del CESE, ha riconosciuto che "siamo di fronte, in generale, a un aumento dell'estremismo politico, alimentato da condizioni di vita difficili e dalla mancanza di opportunità. A un'Europa in cui si moltiplicano le code per il cibo alle banche alimentari e con persone che potrebbero non avere il riscaldamento in casa quest'inverno, sempre che una casa ce l'abbiano. A un'Europa circondata da morti che, in fuga da guerre e persecuzioni, tentavano di raggiungere il nostro continente per mettersi in salvo. L'Europa, nascondendosi dietro muri, metaforici o reali, non potrà essere 'di nuovo grande'".

Nel commentare la priorità del semestre ungherese relativa a un nuovo patto per la competitività europea, Séamus Boland, presidente del gruppo Organizzazioni della società civile del CESE, ha dichiarato che sarà fondamentale pervenire a un equilibrio tra competitività e politiche sociali per lottare contro la povertà: "La sfida consiste nel creare un'Unione che progredisca, che elabori politiche volte a rafforzare se stessa sul piano della transizione verde e dell'adeguamento sociale e che non lasci indietro nessuno. L'Europa ha valori forti nel campo dei diritti e delle libertà fondamentali. 'Rendere di nuovo grande l'Europa' significa garantire che queste libertà non vengano mai meno".

Alcuni membri del CESE hanno espresso preoccupazione in merito alla posizione dell'Ungheria sulla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, al rispetto dello Stato di diritto nell'UE e alla riduzione dello spazio concesso alla società civile ungherese. José Antonio Moreno Díaz ha ricordato che, secondo la relazione della Commissione europea sull'Ungheria, il governo ungherese è responsabile di vessazioni nei confronti della società civile organizzata, intimidazioni verso la società civile, persecuzioni delle ONG e attacchi alla comunità LGBTQ e ai migranti. Jan Dirx ha affermato di aver provato amarezza nel vedere il primo ministro dell'Ungheria in visita a Mosca, e si è chiesto se la presidenza ungherese si conformerà ai valori europei.

János Bóka ha ribattuto che la presidenza ungherese ha piena consapevolezza delle proprie responsabilità e aderisce in toto sia alla posizione comune dell'UE sull'Ucraina sia al rispetto dello Stato di diritto e dei valori europei.

Il CESE contribuirà con dieci pareri esplorativi

L'Ungheria ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea il 1º luglio 2024, poche settimane dopo le elezioni europee. Il paese sarà alla guida dell'UE per un semestre, fino al 31 dicembre 2024, e svolgerà un ruolo fondamentale nell'ultimare i lavori sul nuovo quadro politico dell'Unione per il periodo 2024-2029.

La presidenza ungherese ha già preso contatto con il CESE chiedendogli di elaborare dieci pareri esplorativi. I pareri detti "esplorativi" vengono elaborati dal Comitato prima ancora che la Commissione europea abbia formulato le sue proposte, consentendo così alle diverse componenti della società civile organizzata rappresentate in seno al CESE di esprimere le aspettative, le preoccupazioni e le esigenze dei portatori di interessi sul campo.

Esempi di pareri esplorativi richiesti dalla presidenza ungherese:

  1. Preparare il terreno per l'adesione dei Balcani occidentali all'UE
  2. Quali politiche dell'UE sono necessarie per consentire alle imprese e all'economia di diventare competitive in modo equo, sostenibile, più forte e più resiliente, per realizzare il Green Deal europeo?
  3. L'IA per finalità generali: la via da seguire dopo la legge sull'intelligenza artificiale
  4. Promuovere sistemi alimentari sostenibili e resilienti in un contesto di molteplici crisi
  5. Garantire a tutti un equilibrio tra vita professionale e vita privata in funzione delle esigenze: come condizioni di lavoro flessibili e adeguate possono sostenere la solidarietà intergenerazionale e l'emancipazione delle donne

Maggiori informazioni sulle attività del Comitato durante la presidenza ungherese sono disponibili sul sito web del CESE.

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The European Economic and Social Committee stands ready to cooperate with the Hungarian Presidency of the Council of the EU