European Economic
and Social Committee
I progressi dell'Europa in materia di OSS rallentano, mentre serve agire con urgenza nel campo dei sistemi alimentari
I progressi dell'Europa riguardo gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) sono molto rallentati, cosa che ha suscitato preoccupazioni circa il conseguimento degli obiettivi fissati per il 2030. La relazione 2025 sullo sviluppo sostenibile in Europa (ESDR) (Europe Sustainable Development Report), presentata dalla rete delle Nazioni Unite per le soluzioni di sviluppo sostenibile (UN Sustainable Development Solutions Network - SDSN), rivela che il ritmo dei progressi in materia di OSS dal 2020 al 2023 è stato inferiore alla metà di quello del periodo precedente.
Tra il 2016 e il 2019 si sono registrati avanzamenti pari a 1,9 punti, ma tale aumento è sceso a soli 0,8 punti negli anni successivi. Questo rallentamento si verifica in un contesto di crescenti sfide ambientali, sociali e geopolitiche. L'OSS 2 (fame zero) continua a destare grande preoccupazione, dato che in tutta Europa persistono problemi di sicurezza alimentare e di sostenibilità.
In uno studio elaborato per il Comitato economico e sociale europeo (CESE) viene sottolineata l'esigenza di introdurre dei cambiamenti nel regime alimentare per favorire l'agricoltura sostenibile e promuovere la salute pubblica.
Con l'insediamento di una nuova leadership dell'UE, gli esperti chiedono politiche e investimenti più forti per accelerare i progressi in materia di OSS. La cooperazione e il finanziamento a livello mondiale sono considerati fondamentali e si prevede che la 4a conferenza internazionale sul finanziamento per lo sviluppo, in programma in Spagna nel giugno 2025, si concentrerà sull'aumento del sostegno finanziario per la sostenibilità.
Guillaume Lafortune, vicepresidente della SDSN e autore principale della relazione, avverte che le crescenti tensioni geopolitiche complicano gli sforzi volti a promuovere la sostenibilità, ma rimane ottimista.
"Il mondo è sempre più pericoloso, instabile e incerto", ha detto. "Allo stesso tempo c'è un'aspirazione allo sviluppo sostenibile, specialmente da parte dei giovani. Date le dimensioni dell'economia globale e le tecnologie disponibili, il mondo ha il potenziale per soddisfare pienamente quest'aspirazione."
"Dei sistemi alimentari sostenibili costituiscono un fattore importantissimo per l'attuazione degli OSS. Al fine di accelerare l'azione abbiamo bisogno di meccanismi più ambiziosi, che salvaguardino i mezzi di sussistenza degli agricoltori, dei piccoli produttori alimentari e di altri portatori di interessi lungo tutta la filiera alimentare. Ma dobbiamo anche affrontare la questione della distribuzione sleale e garantire una transizione giusta", ha affermato il presidente della sezione Agricoltura, sviluppo rurale e ambiente (NAT) del CESE Peter Schmidt, chiedendo nel contempo un maggiore impegno della società civile.
A solo cinque anni dalla scadenza fissata, l'UE ha di fronte una scelta difficile: agire con determinazione o rischiare di mancare ai suoi impegni per un futuro sostenibile ed equo. (ks)