La povertà energetica: sono ben 42 milioni, nell'UE, le persone che non possono permettersi di riscaldare adeguatamente le proprie case

In occasione del suo convegno annuale sulla povertà energetica a Bruxelles, il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha sottolineato che l'UE deve impegnarsi maggiormente per far fronte a tale fenomeno e proteggere i cittadini vulnerabili. È giunto, quindi, il momento di definire una strategia chiara, con un impegno inequivocabile a tutti i livelli di governance.

Il terzo convegno sulla povertà energetica, organizzato dal CESE a Bruxelles il 19 luglio 2023, ha messo in luce nuovi dati allarmanti.

Nel 2022 42 milioni circa di persone in tutta Europa – vale a dire il 9,3 % dei cittadini dell'UE – non sono stati in grado di riscaldare adeguatamente le proprie case.

Secondo le cifre fornite da Eurostat (giugno 2023), la situazione era leggermente migliore nel 2020 e nel 2021, quando la povertà energetica interessava, rispettivamente, l'8 e il 6,9 % della popolazione. In questi ultimi mesi, invece, l'impennata senza precedenti dei prezzi dell'energia e l'invasione russa dell'Ucraina hanno peggiorato le condizioni di un numero ancora maggiore di persone.

Si tratta di cifre spaventose e di una situazione ormai inaccettabile, ha dichiarato Baiba Miltoviča, presidente della sezione Trasporti, energia, infrastrutture e società dell'informazione (TEN). È evidente che le misure attuate finora non hanno funzionato. Abbiamo bisogno di un nuovo accordo, sostenuto da una forte volontà politica, in cui tutti i livelli di governance spingano nella stessa direzione.

Secondo il CESE, l'UE deve definire una strategia chiara, che veda tutti i livelli politici – locale, nazionale ed europeo – uniti e solidali tra loro.

Il piano REPowerEU non basta. Un'attenzione sempre crescente va riservata alle energie rinnovabili e alle comunità energetiche locali.

In sintesi, per affrontare la povertà energetica, il CESE propone di:

  • istituire meccanismi di controllo dell'inflazione e riformare l'attuale mercato dell'energia elettrica;
  • diminuire il consumo di energia attraverso misure di risparmio e di efficienza energetici che ne riducano in via permanente la domanda;
  • promuovere gli investimenti nelle energie rinnovabili;
  • aumentare il tasso di ristrutturazione degli edifici per migliorare l'efficienza energetica degli alloggi;
  • fornire risorse finanziarie supplementari al livello locale, snellendo le procedure di accesso ai finanziamenti dell'UE;
  • inserire gli aspetti della povertà di mobilità e della povertà energetica delle donne in tutte le misure politiche correlate all'energia.

La questione fondamentale resta l'accesso ai servizi e ai prodotti energetici essenziali. L'energia è un elemento essenziale della nostra società e non può essere trattata alla stregua di qualunque altro prodotto di base. I responsabili politici dovrebbero tener conto del fatto che l'energia è un servizio pubblico e che l'imminente riassetto del mercato dell'energia elettrica deve garantire, da un lato, un approvvigionamento sostenibile e affidabile e, dall'altro, il diritto all'energia per i cittadini, ha dichiarato Andrés Barceló Delgado, presidente del gruppo permanente Energia del CESE.

Le conclusioni dettagliate del convegno sul tema Combattere la povertà energetica per una transizione giusta saranno ben presto disponibili sul sito web del CESE.

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Energy poverty – 42 million people in the EU cannot afford to heat their homes adequately