Per il CESE, una mobilità urbana sostenibile e inclusiva può migliorare la qualità della vita

Nella sessione plenaria di maggio il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha adottato un parere su un nuovo quadro per la mobilità urbana, da cui emerge soprattutto che, alla luce degli obiettivi sempre più ambiziosi in materia di ambiente, salute e società, l'UE dovrebbe cambiare approccio: invece di garantire flussi di traffico continui, occorre passare a una circolazione più sostenibile delle merci e dei cittadini e, per quanto riguarda le persone, anche più inclusiva.

La necessità di agire a favore dell'ambiente e le conseguenze della pandemia di COVID-19 stanno cambiando il modo in cui le persone concepiscono la mobilità, la vita in città e il lavoro. Se da un lato è essenziale proteggere l'ambiente, dall'altro è altresì importante garantire che la mobilità urbana sia inclusiva e che l'impegno a ridurre le emissioni non porti a una riduzione della mobilità e all'esclusione dai trasporti. Ora più che mai è necessario trovare il giusto equilibrio.

È con questo messaggio di fondo che il CESE, nel parere elaborato da Mateusz Szymański e adottato nella sessione plenaria di maggio, ha espresso il proprio sostegno alla comunicazione della Commissione sul tema "Il nuovo quadro dell'UE per la mobilità urbana dell'UE".

Migliorare la mobilità significa soprattutto migliorare la qualità della vita nelle città, ha affermato Szymański. La mobilità deve venire incontro alle necessità delle città e delle zone circostanti, essere ben pianificata e sostenibile (in modo che le esigenze ambientali coincidano con quelle sociali), nonché tenere conto delle nuove tendenze e promuovere scelte ottimali da parte di chi risiede in queste zone per quanto riguarda gli spostamenti.

Promuovere la sostenibilità, l'inclusività e l'uguaglianza attraverso la mobilità

Il CESE sottolinea che l'UE deve agire in modo più risoluto e passare dall'attuale approccio, basato sulla continuità dei flussi di traffico, a un approccio incentrato su una circolazione più sostenibile sia delle persone che delle merci.

La sostenibilità deve andare di pari passo con l'inclusività. Secondo il CESE, il diritto alla mobilità, che figura tra l'altro anche nel pilastro europeo dei diritti sociali, dovrebbe essere riconosciuto come un diritto umano fondamentale. La mobilità può promuovere l'uguaglianza - in particolare le pari opportunità - e, poiché l'attuale infrastruttura della mobilità urbana non è accessibile a tutti in egual misura, l'UE dovrebbe rendere il trasporto urbano il più inclusivo possibile.

Per migliorare la mobilità nelle città e nelle zone circostanti, le pubbliche amministrazioni devono collaborare a diversi livelli e coinvolgere le organizzazioni della società civile e i cittadini. Potrebbero progettare gli assetti futuri mettendo a punto piani urbani di mobilità sostenibile (PUMS) e piani urbani di logistica sostenibile (PULS), in particolare per quanto riguarda le imprese.

Le città non possono esistere in modo separato dalle zone circostanti. Per questo motivo è importante che i collegamenti di trasporto tra le aree urbane e quelle periurbane siano comodi e adeguati per i loro abitanti. Secondo il CESE, la revisione del regolamento sulla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) deve anche portare a un rafforzamento dei nodi urbani di questa rete. Tali hub dovrebbero essere considerati alla stregua di sportelli unici che forniscono un servizio di trasporto completo, con informazioni per i passeggeri e servizi e prodotti connessi al trasporto, compreso quello delle merci. Al riguardo, le fermate delle linee ferroviarie potrebbero svolgere un ruolo fondamentale in futuro.

Approccio partecipativo e sensibilizzazione nel nuovo quadro urbano

Il coinvolgimento di tutte le parti interessate del settore dei trasporti nelle aree urbane è un altro aspetto fondamentale, e il CESE chiede un approccio partecipativo di questo tipo per il processo di pianificazione relativo al nuovo quadro urbano, sottolineando che solo in tal modo si riuscirà a effettuare il cambiamento nella direzione auspicata.

Più precisamente, il Comitato appoggia la proposta di modificare la composizione del gruppo di esperti della Commissione europea sulla mobilità urbana e di aprirlo alla partecipazione di persone esterne alla pubblica amministrazione, in modo che ne siano membri anche rappresentanti di gruppi e contesti sociali diversi e, in particolare, i giovani. Il CESE ritiene che sia essenziale diversificare la composizione del gruppo, e sarebbe interessato a partecipare ai suoi lavori. Questo approccio potrebbe essere vantaggioso per le città che non dispongono ancora di PUMS e PULS, spingendole ad adottare piani di questo tipo.

Infine, il CESE sottolinea che è essenziale sensibilizzare gli utenti dei trasporti e le imprese in merito alle alternative sul piano della mobilità urbana e della logistica (in particolare per quanto riguarda un suo ottimale delle automobili), mostrando i vantaggi di fare a meno del proprio veicolo per scegliere altre modalità di trasporto. Analogamente, il Comitato propone di promuovere un turismo urbano che prenda in considerazione l'utilizzo di modi sostenibili di mobilità.