Sebbene industria 4.0 sia ancora un concetto relativamente nuovo, numerosi esperti hanno già annunciato una quinta rivoluzione industriale che porterà a un nuovo modello di cooperazione e interazione tra gli esseri umani e le macchine. È questa una delle principali conclusioni del convegno su Industria 5.0 organizzato il 22 novembre dalla commissione consultiva per le trasformazioni industriali del Comitato economico e sociale europeo (CESE).

Secondo Francisco Jaime Quesado, uno specialista in materia di innovazione e concorrenza, la parola chiave sarà "coopetizione", una combinazione di concorrenza e cooperazione tra esseri umani e robot che sarà un elemento distintivo di questa nuova era. Gli ha fatto eco Martin Ciupa, responsabile dei servizi di informazione presso Mindmaze, secondo il quale l'umanità dovrà trovare un nuovo ruolo per se stessa: "Sarà una sfida, ma non va vista in chiave negativa: i robot faranno i lavori per i robot, gli esseri umani quelli per gli esseri umani".

Altri oratori hanno sottolineato anche i rischi sociali ed etici di questa nuova rivoluzione industriale, ma tutti concordano nel ritenere che Industria 5.0 costituisca un'ottima opportunità, a condizione di tenere conto delle questioni etiche. Ian Cronin, responsabile di progetto al Forum economico mondiale, ha insistito sul ruolo svolto dai governi nella valutazione dell'impatto sociale e ha affermato che "l'Europa è fondamentale per dare a Industria 5.0 un tocco di umanità".

Lucie Studničná, presidente della CCMI, ha concluso i lavori del convegno chiedendo un nuovo contratto sociale per affrontare il rischio di un aumento delle disuguaglianze: "Ci saranno vinti e vincitori, ma dobbiamo assicurarci di non lasciare nessuno indietro per ridurre l'impatto negativo". (dgf)